II 4 giugno 1933, festa della Pentecoste, il giovinetto si reca alla chiesa del convento «Santa Maria delle Grazie» di San Giovanni Rotondo per partecipare alla santa messa, dare gli auguri al superiore del convento e ricevere da lui la benedizione, prima di entrare nel seminario cappuccino. Lo accompagnano la sorella Felicetta e Antonietta, nipote di padre Anselmo da San Giovanni Rotondo, superiore del convento di Vico del Gargano. In sacrestia la piccola compagnia trova padre Pio, pronto per fare da diacono durante la celebrazione eucaristica. Grande è la sorpresa e la gioia, perché padre Pio da due anni era segregato. Comunque i tre hanno il privilegio di avvicinarlo, baciargli la mano e chiedergli una benedizione particolare per il novello seminarista. In seguito fra Daniele ricorderà sempre che in quella circostanza padre Pio gli mise la mano sulla testa, lo benedisse e gli disse: «Auguri, figlio mio» e dirà che quella fu la prima di una lunga serie di benedizioni e di auguri ricevuti da padre Pio. Due giorni dopo, Michelino entra nel convento di Vico del Gargano per studiare e diventare sacerdote. Ma lo attende un'amara sorpresa: parte dei seminaristi era ormai a San Giovanni Rotondo e parte era a Torà Presenzano (CE). Egli pertanto rimane nel convento di Vico del Gargano come postulante, per nove mesi.