Nel 1952, a fra Daniele, viene diagnosticato un tumore alla milza e si ricovera presso la clinica «Regina Elena» di Roma. L'equipe del prof. Riccardo Moretti della predetta clinica non vuole eseguire l'intervento chirurgico: certo che l'ammalato sarebbe rimasto sotto i ferri; ma una «voce» esorta il prof. Moretti ad intervenire ed anche subito. Ciò che avviene durante l'intervento è oggetto di discussione e di interpretazioni varie. Fra Daniele, per «ubbidienza», non ne parla, ma assicura che alla sua morte uno scritto, custodito in una busta, precisa l'accaduto. Intanto, egli confida al prof. Vittorio Barbone: «Dopo questa esperienza, davanti ai miei occhi non c'è più il velo: tutto è chiaro». Nell'anno successivo, a Roma, fra Daniele vive un evento straordinario riportato nelle pagine che seguono.