Durante la seconda guerra mondiale e nei primi anni del dopo-guerra fra Daniele fa il questuante-cuoco nel convento di Sant'Anna a Foggia, sempre sede del Superiore Provinciale. Durante i bombardamenti del '43 su Foggia egli non si risparmia nel soccorrere i feriti, seppellire i morti e mettere in salvo paramenti e oggetti sacri del convento. Dopo l'armistizio, si prodiga anche nell'aiuto ai soldati «sbandati». In questo periodo fra Daniele diventa assiduo frequentatore e benefattore di Genoveffa De Troia, dalla quale impara a pregare, soffrire ed offrire. Ed esulta in Dio quando diversi anni dopo la Chiesa proclama l'eroicità delle virtù di Genoveffa, sua amica, maestra e sorella in San Francesco.